Garante della privacy – Vaccinazioni sul luogo di lavoro
Il Garante per la privacy ha adottato un documento di indirizzo sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro, per fornire indicazioni generali sul trattamento dei dati personali.
Data:
20 Maggio 2021
Il Garante per la privacy ha adottato un documento di indirizzo sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro, per fornire indicazioni generali sul trattamento dei dati personali.
La realizzazione dei piani vaccinali per l’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid-19 nei luoghi di lavoro costituisce un’iniziativa di sanità pubblica, pertanto la responsabilità generale e la supervisione dell’intero processo rimangono in capo al Servizio sanitario regionale e dovranno essere attuate nel rispetto della disciplina sulla protezione dei dati.
Nel documento di indirizzo il Garante precisa che le principali attività di trattamento dati (dalla raccolta delle adesioni, alla somministrazione, alla registrazione nei sistemi regionali dell’avvenuta vaccinazione) devono essere effettuate dal medico competente o da altro personale sanitario appositamente individuato.
Nel quadro delle norme a tutela della dignità e della libertà degli interessati sui luoghi di lavoro, infatti, non è consentito al datore di lavoro raccogliere direttamente dai dipendenti, dal medico compente, o da altri professionisti sanitari o strutture sanitarie, informazioni relative all’intenzione del lavoratore di aderire alla campagna o alla avvenuta somministrazione (o meno) del vaccino e ad altri dati relativi alle sue condizioni di salute. Tenuto conto dello squilibrio del rapporto tra datore di lavoratore e dipendente, il consenso del lavoratore non può costituire, in questi casi, un valido presupposto per trattare i dati sulla vaccinazione così come non è consentito far derivare alcuna conseguenza – né positiva né negativa – dall’adesione o meno alla campagna vaccinale.
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Ultimo aggiornamento
20 Maggio 2021, 00:00